Tutti ci facciamo docce o bagni, più o meno due/tre volte alla settimana, e tutti i giorni usiamo prodotti detergenti per lavarci il viso e le parti intime. Ma sappiamo veramente cosa stiamo usando? Siamo cosa c’è all’interno e se può farci bene o male?
L’allergene dei cosmetici può provocare una reazione allergica e/o irritativa nei soggetti predisposti. Per questo la direttiva europea sui cosmetici ha imposto ai produttori di dichiarare nelle etichette i prodotti che possono provocare allergie. Sono 26 le molecole a rischio che hanno causato un alto numero di allergie o di irritazioni.
Alcuni degli ingredienti pericolosi nei prodotti convenzionali:
- Glicerina (Glycerin), sostanza che serve ad assorbire e a trattenere l’acqua. Ma se l’aria è secca può sottrarre umidità alla pelle e di conseguenza seccarla.
- Glicole polietilenico (Polyethilene Glicol, solitamente abbreviato
in PEG). Il PEG e i suoi derivati (ad esempio PEG-2 Stearate, PEG-7 Gliceryl Cocoate, PEG-8 Beeswax e così via) vengono usati come emulsionanti. Rendono la pelle più accessibile dalle sostanze nocive che potrebbero essere presenti anche nello stesso prodotto, come ad esempio alcuni conservanti o le sostanze derivate dalla decomposizione nel prodotto. - Glicole propilenico (Propylene Glicol). E un solvente, tensioattivo eumettante derivato dal petrolio. Viene usato come solvente per estrarre i principi attivi dalle piante. E capace di danneggiare le membrane cellulari e può causare diversi problemi cutanei come irritazione o secchezza.
- Grassi minerali (Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum,
Vaseline). Sono derivati dal petrolio, si usano soprattutto nelle creme come filmogeni. Impediscono la traspirazione. - Imidazolidinilurea (Imidazolidinylurea). E un conservante, può decomporsi liberando formaldeide, sostanza nociva e cancerogena.
- Triclosan (Triclosan). E un battericida usato in molti prodotti tra
cui dentifrici, colluttori, deodoranti, detergenti e creme. Ha un notevole grado di
tossicità. Può favorire lo sviluppo di colonie di microrganismi
potenzialmente patogeni, sopprimendo invece la microflora
benefica.
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